venerdì 27 settembre 2013

IL RISCALDAMENTO GLOBALE E' CAUSATO DALL'UOMO

Finalmente esiste una prova scientifica che il riscaldamento globale è causato dall'uomo. Questo il risultato dello studio commissionato dall'ONU.

Le temperature sono aumentate e al 95% questo fenomeno è causato dall'inquinamento.


Ecco i principali punti delineati nel documento:

- Il riscaldamento globale è “inequivocabile” e dal 1950 è “estremamente probabile” che le attività umane siano state la principale causa dell’aumento della temperatura.

- La concentrazione di CO2 e di altri gas serra nell’atmosfera è salita ai livelli senza precedenti in almeno 800mila anni. L’uso di combustibili fossili è la principale causa dell’aumento del 40% della concentrazione di anidride carbonica registrato dalla rivoluzione industriale.

- Le temperature globali aumenteranno probabilmente di 0,3-4,8 gradi entro la fine del secolo, a seconda delle misure per il controllo delle emissioni che saranno adottate dai governi.

- Molti aspetti del cambiamento climatico persisteranno per diversi secoli anche se le emissioni di CO2 saranno interrotte.

- Il livello dei mari aumenterà probabilmente ancora di 26-82 centimetri entro la fine del secolo.

- Le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide hanno perso massa negli ultimi due decenni. I ghiacciai hanno continuato a sciogliersi in quasi tutte le parti del mondo. Il ghiaccio dell’Artico è diminuito e la coltre di neve primaverile continua a diminuire. È “molto probabile” che questo processo proseguirà.

- È “praticamente certo” che le temperature della parte superficiale dell’oceano siano aumentate tra il 1971 e il 2010. L’oceano diventerà ancora più caldo nel corso di questo secolo e la temperatura alta penetrerà dalla superficie verso la profondità.
Una ragione in più per mettere al centro delle politiche mondiali l'ecologia e la natura.


lunedì 16 settembre 2013

PHONEBLOKS IL NUOVO CELLULARE ECOLOGICO

Phonebloks è la vera innovazione nei telefoni cellulari.

Dimenticate le strategie di marketing della Apple o di Microsoft che fanno di tutto per farvi cambiare smartphone ogni anno.
Phonebloks è il primo cellulare pensato e costruito per durare nel tempo, contro la filosofia dell'usa e getta.

Phonebloks è un nuovo tipo di smartphone, composto di blocchi un po' come i lego. Se si rompe un pezzo (o non vi serve più) è possibile sostituire solo quel pezzo senza cambiare il cellulare.

Ovviamente questo vale anche per la batteria (con buona pace della Apple)

Inoltre il Phonebloks può essere personalizzato in migliaia di versioni.

Perchè tutto questo si avveri però, quelli di Phonebloks hanno bisogno dell’aiuto dal basso.

C'è bisogno di far conoscere il progetto. L'ora "x" per diffondere l’iniziativa nel mondo sarà il 29 ottobre 2013. 

Per aderire o rilanciare la notizia www.phonebloks.com

domenica 4 agosto 2013

L'AUTO A BENZINA DIVENTA ELETTRICA

Avete capito bene, la tecnologia per trasformare proprio la vostra auto inquinante a benzina in un'ecologica auto elettrica è quasi disponibile.
L'idea è frutto di un gruppo di impiantisti, elettricisti e elettrauti della Confartigianato trevigiana con la collaborazione di alcuni poli universitari.

Uno studio di 2 anni per realizzare un progetto di un kit per trasformare in versione ecologica le vecchie autovetture a un costo di trasformazione molto più basso rispetto all'acquisto di una nuova auto elettrica.

Parliamo di un kit professionale e collaudato, non una semplice applicazione amatoriale che si possono facilmente trovare anche su www.youtube.com .

"Per arrivare al risultato finale -
spiega Severino Dal Bo, presidente degli autoriparatori di Confartigianato Veneto - sono stati costruiti dei complessi software che incrociano i dati del motore con quelli di cavi, velocità, potenze e via dicendo, ed è stato realizzato anche un programma al Cad che ha il compito di disegnare fin nel più piccolo particolare i pezzi che vanno usati per fare questa trasformazione".

Al progetto però mancano ancora le autorizzazioni per l'omologazione che in Italia sappiamo essere un nodo difficile da sciogliere anche per le resistenza del mercato dei carburanti e delle auto tradizionali. Speriamo che tutto vada bene e che il kit per la trasformazione di auto a benzina in auto elettriche possa essere presto commercializzato.

L'interessante progetto potrà essere anche un volano per l'economia locale in senso ecologico. Come già ricordato nel nostro blog http://ecologia-natura.blogspot.it le auto elettriche però al momento mettono un freno all'inquinamento dell'aria in città, ma non risolvono il problema ambientale del consumo energetico se l'elettricità per ricaricarle deriva da fonti fossili. Diverso e molto interessante è l'utilizzo di pensiline solari coperte da pannelli fotovoltaici  per la ricarica di queste auto, in questo caso il beneficio per la natura e per l'ecologia è molto evidente e potrà rappresentare una vera alternativa sostenibile per la mobilità del futuro.

domenica 5 maggio 2013

ELETTRICITA' DALLE PIANTE

In un interessante articolo, Euronews spiega un progetto per ottenere elettricità dalle piante. Il progetto è ancora in fase embrionale e la quantità di energia prodotta è ancora molto piccola ma è un inizio che potrà avere sviluppi interessanti ed è un sistema naturale ed ecologico per ottenere energia elettrica, e soprattutto è una fonte rinnovabile.



Il progetto è stato brevettato già nel 2007 dall’Università di Wageningen nei Paesi Bassi.

Il procedimento con cui si ottiene l'elettricità si chiama Cella a Combustibile microbico-vegetale (Plant-Microbial Fuel Cell) ed è in grado di generare energia elettrica dalla naturale interazione tra radici delle piante e batteri del suolo.

Ecco come Euronews spiega il funzionamento: "La materia organica emessa dalle radici con la fotosintesi subisce un processo di degradazione per l’azione dei batteri, che provoca il rilascio di elettroni.
I ricercatori hanno messo un elettrodo vicino ai batteri, tramite la differenza di potenziale così creata si genera energia elettrica."
Gli stessi studiosi del progetto ammettono che attualmente i pannelli solari fotovoltaici producono più energia per metro quadrato ma sperano di poter migliorare molto questa tecnologia. Ma un fattore importante di questo progetto è che negli stessi spazi si possono produrre si alimenti che energia elettrica senza "rubare" suolo importante all'agricoltura come spesso avviene purtroppo negli impianti fotovoltaici.
Quindi cibo ed energia per venire incontro all'ecologia.

mercoledì 6 febbraio 2013

PORTALE RIFIUTI SPECIALI

Vi consiglio un'interessante sito che mette in contatto le aziende produttrici di rifiuti speciali con le aziende di trattamento e smaltimento. Un servizio molto interessate che unisce i vantaggi della rete internet con il rispetto dell'ecologia e della natura.

Ecco come si presenta il sito http://www.portalerifiutispeciali.it :


"l progetto è nato con l’obiettivo di offrire un contributo all’informazione nel settore della gestione dei rifiuti, su tutto il territorio nazionale.

Portalerifiutispeciali.it vuole essere una risposta concreta ed immediata, con informazioni quanto più possibile attendibili.
Nel caso in cui ci vengano segnalati degli errori, sarà nostra premura correggerli dopo un’attenta verifica dei contenuti.
Il portale offre gratuitamente spazio alle “richieste di conferimento, la ricerca degli Impianti di Trattamento, recupero e Trasporto dei rifiuti, laboratori di Analisi Chimiche, Consulenti e a quanti operino nel settore dei rifiuti” da parte degli Utenti del portale.

Diamo spazio e voce  ai nostri utenti.

La sezione CercaCer-Rifiuti.it nasce per offrire ai Produttori/Detentori di rifiuti e Utenti del Portale, un servizio gratuito di ricerca  delle soluzioni  più efficaci, mettendosi in contatto con le Aziende che operano nella Gestione, Trasporto, Consulenza o Intermediazione dei Rifiuti, utilizzando le sezioni  “Cerca Azienda & Cerca C.e.r.” del Portale.
Sono graditi anche suggerimenti e, perchè no, critiche, che ci aiutino con il Vostro prezioso aiuto, ad offrirvi sempre informazioni aggiornate ed un servizio di qualità che venga incontro alle Vostre richieste."

domenica 20 gennaio 2013

L'ECOLOGIA E L'UOMO

Un video sul rapporto tra l'uomo l'ecologia e la natura davvero inquietante ma comunque da vedere.


 

martedì 8 gennaio 2013

QUANTO COSTA UN OGGETTO ALLA NATURA?

Avevo già parlato di questo argomento con un post su questo blog intitolato " il peso dei prodotti sull'ecologia", adesso riporto un articolo de ilfattoquotidiano.it che parla di una innovativa applicazione per calcolare il costo che ogni oggetto ha sulla natura, sull'ecologia e anche sul nostro portafoglio.

  8/01/2013 - Una nuova applicazione traccia l'impronta lasciata sul pianeta da un determinato oggetto


Il virtuosismo degli acquisti a chilometro zero e a basso impatto ambientale possono trasformarsi in una sana competizione virtuosa? Per i fondatori del progetto Oroeco sembra di sì e per questo motivo hanno posto tutte le basi per creare una grande rete di acquisto consapevole. Se “The Enough Project” ha stilato la classifica delle aziende che non usano materie prime insanguinate, frutto di scontri e guerre civili per il controllo delle miniere, in questo caso sotto la lente è finito l’impatto che ogni singolo acquisto può avere sull’ambiente. “Oroeco si fonda sulla premessa che dovrebbe essere facile, divertente e gratificante poter tener traccia dei nostri acquisti quotidiani, degli investimenti, dello stile di vita in base ai nostri valori fondamentali – raccontano i giovani del team Oroeco – Abbiamo iniziato come un gruppo di amici, frustrati dalla mancanza di informazioni che ci potessero aiutare ad ottenere piccoli miglioramenti a partire da grandi decisioni. Non volevamo essere attivisti o volontari a tempo pieno per una causa, volevamo solo poter migliorare le nostre vite attraverso i nostri acquisti e lo stile di vita assunto. E abbiamo voluto trovare un modo divertente per convincere i nostri amici, la famiglia, le grandi aziende a fare lo stesso”. 

Il progetto nasce negli Stati Uniti grazie alla collaborazione di ricercatori del Mit, di Stanford e di Berkeley e poggia le sue basi sulla massima che “ogni singolo dollaro speso può avere effetti positivi o negativi sull’ambiente”. Basandosi sui dati raccolti, l’utente che utilizzerà Oroeco potrà in qualche modo conoscere quanto il suo acquisto contribuisce all’inquinamento del pianeta. In un’economia globale che ci permette ogni giorno di acquistare oggetti provenienti da fabbriche sparse in tutto il mondo, a sua volta costruiti con materie prime che sono state raccolte e trasportate, è difficile riuscire a conoscere il reale impatto che un acquisto ha sull’ambiente. Partendo da questa premessa, l’applicazione cercherà di tracciare l’impronta lasciata sul pianeta da un determinato oggetto, tenendo conto dell’inquinamento prodotto per estrarre le materie prime, per lavorarle, per trasportarle, per assemblarle e infine per venderle sugli scaffali dei negozi. Un acquisto, piuttosto che un altro, può contribuire in modo consistente al rilascio in atmosfera di agenti inquinanti così come alla progressiva scomparsa di risorse nelle miniere. Oroeco è per ora solo un progetto in fase preliminare che, attraverso il sistema di collette comunitarie su internet, sta cercando i fondi necessari alla pubblicazione di una prima versione beta. 

Una campagna molto simile a quella dei principi di Oroeco è condotta in Italia da Legambiente: “Bastano piccoli gesti per risparmiare nel tempo chili e chili di anidride carbonica. – spiega Fabio Dovana, presidente di Legambiente per il Piemonte e la Valle d’Aosta  – Ad esempio spegnendo gli stand-by degli elettrodomestici di casa si possono risparmiare circa 150 kg di CO2 in un anno, con un guadagno anche per il portafogli di circa 60 euro. Usando abitualmente una brocca per l’acqua del rubinetto si risparmiano 24 kg di CO2 in un anno e 11 kg di plastica. Una famiglia di tre persone che beve solo acqua del rubinetto risparmia circa 280 euro all’anno”. Con l’obiettivo di abituare gli italiani ad una serie di buone abitudini in sintonia con l’ambiente è nata la comunità virtuale Stop The Fever rivolta a singoli cittadini, imprese, pubblica amministrazione e scuole. Un luogo virtuale dove poter essere attori concreti del cambiamento e misurare quanto le nostre scelte possono fare bene all’ambiente. 

Per sensibilizzare i cittadini ad adottare queste buone abitudini e rispettare l’ambiente, Slow Food ha recentemente pubblicato la guida Il nostro spreco quotidiano, scaricabile qui, che fornisce preziose indicazioni e consigli per ridurre i nostri rifiuti, imparare a smaltirli in modo sostenibile e soprattutto a riciclare gli avanzi in cucina. Per essere davvero gli attori principali di un sicuro cambiamento.



Fonte: Elio Cogno, ilfattoquotidiano.it