mercoledì 29 giugno 2011

PROTEZIONE DEL MAR LIGURE

Riporto un articolo tratto dal sito youreport.it, i toni sono un po' catastrofici, lo ammetto ma le righe finali mi trovano pienamente d'accordo. L'ecologia può andare d'accordo con l'economia.
Rispettare la natura non vuol dire necessariamente abbandonare l'idea di sviluppo, ma trovare altre forme di guadagno che consentano di rispettare la natura.


 di vittorioinnocente

500.000 CERNIE, DENTICI, CORVINE, ORATE, GRONGHI, LECCE, MURENE, SARAGHI, SPIGOLE, POLPI, ASTICI ed ARAGOSTE, trafitti dai pescatori subacquei, molto spesso in mezzo ai bagnanti. 2.000.000 di CEFALI, DONZELLE, ROMBI, SALPE, SEPPIE, MORMORE, OCCHIATE, LABRIDI e TRIGLIE, presi all'amo dai "cannisti", anch'essi spesso appostati sui moli e sulle spiagge gremite di bagnanti. 9.500.000 MITILI, DATTERI, MURICI, GAMBERI, TRACINE, CALAMARI, PATELLE, PETTINI, GRANCHI, RICCI, LUMACHE, ARSELLE e STELLE MARINE, fiocinati e catturati tra gli scogli da un esercito di "raccoglitori" (adulti e bambini). Un totale di almeno 12 MILIONI di animali marini, che vivono lungo gli 80 chilometri di costa della provincia di SAVONA, saranno sterminati durante questa stagione estiva da migliaia di turisti, soprattutto italiani, armati di
canne, fucili subacquei, coltelli, arpioni, salai e fiocine. E la strage si aggiunge ad un'attività di pesca professionale particolarmente pesante e con scarse limitazioni, condotta con mezzi supertecnologici micidiali che moltiplicano l'efficacia delle reti da pesca, aggravata dalle numerose quote attribuite alla cosiddetta pesca sportiva. La statistica è della Protezione Animali savonese, che invita i frequentatori delle spiagge all'armonia con la natura e con i suoi animali, tutti utilissimi, indipendentemente dalle dimensioni e dalla "simpatia"; la piccola fauna costiera ? che purtroppo non miagola o scodinzola - ha grande importanza, essendo il primo anello delle catena biologica che comincia proprio lungo la costa, che costituisce la "nursery" del mondo marino; ha inoltre una grande importanza nel ciclo dell'azoto e nella conseguente autodepurazione del mare dagli inquinanti portati dai fiumi, nonché essenziale per trattenere i gabbiani sulle spiagge ed evitare che colonizzino le aree urbane alla ricerca di cibo. Per favorire un rapporto meno traumatico e distruttivo con questi animali, i volontari dell'ENPA savonese distribuiscono lungo le spiagge della provincia (che ha il maggior flusso turistico in ITALIA) una locandina in quattro lingue particolarmente apprezzata dai sensibili visitatori stranieri. Se la fauna marina costiera non venisse perseguitata e massacrata, comincerebbe a lasciarsi avvicinare, divenendo un autentico ed affascinante spettacolo, come già accade in molti paesi "esotici", dove è vietato ogni tipo di prelievo ed i turisti pagano valuta pregiata per poter osservare pacificamente la vita subacquea su barche con fondo di vetro, su mezzi semisommergibili o armati solo di maschera e boccaglio. (Video di Vittorio Innocente ? vita nei fondali dell'Area Marina Protetta del Promontorio di Portofino) di vittorioinnocente

lunedì 27 giugno 2011

NAPOLI, RIFIUTI E DIFFERENZIATA

Qualcosa sta cambiando nella difficile situazione dei rifiuti a Napoli. Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha promesso 150 milioni di euro per l'incentivazione della raccolta differenziata. Ma soprattutto il comune di Napoli ha deciso l'istallazione di isole ecologiche mobili, Che cosa sono è spiegato nel video allegato.



Che anche a Napoli si possa fare la raccolta differenziata lo dimostra questo video del 2010 del WWf :



Bisogna differenziare, bisogna trasformare l'umido in compost che non puzza e non inquina. Bisogna ridurre i rifiuti!
Rispettare la natura significa rispettare noi stessi.

Napoli di questi tempi rappresenta l'Italia intera, tutta l'Italia deve risolvere il problema rifiuti a Napoli, ma non basta spostare i rifiuti da un'altra parte bisogna dare il via ad un meccanismo virtuoso che porti alla raccolta differenziata e al compostaggio dei rifiuti per risolvere il problema in modo definitivo.

Ecologia e natura.

SOLARE A CONCENTRAZIONE



Il primo è stato il nostro professor Rubbia ma gli spagnoli sono andati avanti è hanno collaudato la prima centrale a concentrazione solare.

Il grande vantaggio del solare a concentrazione è che, a differenza di altre forme, la sua energia si può immagazzinare. Per farlo la Solar Reserve ha collaudato un’enorme batteria, contenente sale fuso (anche se si possono utilizzare altri materiali), la quale accumula tutta l’energia che i pannelli producono ma che non viene consumata. Una volta che il sole non splende più, tutta quest’energia presente nella batteria viene rilasciata, alimentando gli apparecchi elettronici senza sbalzi di corrente o altri problemi legati all’elettricità.


Una buona notizia per l'ecologia e la natura, segno che attraverso la ricerca si possono trovare soluzioni per un nuovo sviluppo sostenibile.

martedì 21 giugno 2011

BIODIESEL

Il biodiesel ha una viscosità simile a quello del gasolio per autotrazione derivato dal petrolio, può quindi essere usato in alternativa a quest'ultimo.
Il biodiesel viene raffinato da olio vegetale quindi RINNOVABILE che può essere ricavato da semi di colza, girasole o altri.


Dal punto di vista ambientale, il biodiesel presenta alcune differenze rispetto al gasolio:


- il biodiesel, rispetto al gasolio, riduce le emissioni nette di ossido di carbonio (CO) del 50% circa e di anidride carbonica del 78,45% perché il carbonio delle sue emissioni è quello che era già presente nell'atmosfera e che la pianta ha fissato durante la sua crescita e non, come nel caso del gasolio, carbonio che era rimasto intrappolato in tempi remoti nella crosta terrestre. 
- il biodiesel praticamente non contiene idrocarburi aromatici; le emissioni di idrocarburi aromatici polinucleati (benzopireni) sono ridotti fino ad un massimo del 71%. 
- il biodiesel non ha emissioni di diossido di zolfo (SO2), dato che non contiene zolfo. 
- il biodiesel riduce l'emissione di polveri sottili fino ad un massimo del 65%. 
- il biodiesel produce più emissioni di ossidi di azoto (NOx) del gasolio; inconveniente che può essere contenuto riprogettando i motori diesel e dotando gli scarichi di appositi catalizzatori. 

Attualmente i costi di produzione del biodiesel ne rendono talvolta competitivo il prezzo rispetto al gasolio, ma l'attuale produzione mondiale di grassi animali e oli vegetali necessari per produrlo non è sufficiente a rimpiazzare i combustibili fossili, se non in piccola parte. Alcuni gruppi ambientalisti paventano un massiccio aumento dell'uso di pesticidi ed uno sfruttamento incontrollato del suolo per far fronte all'aumentata richiesta di oli vegetali da destinare alla produzione del biodiesel. 

In Italia si parla di produzioni medie di biodiesel da colza e girasole pari a 966 litri per ettaro (850 Kg/ha). In USA di 1029 litri per ettaro. 


tratto da: wikipedia


Un altro rischio correlato all'utilizzo di biocombustibili è il probabile aumento di prezzo delle materie prime alimentari che avrebbero meno spazio per essere coltivate. Per questo si stanno cercando di trovare alternative con alghe o altri prodotti rinnovabili che non entrino però in concorrenza con i prodotti destinati all'alimentazione umana.

BUCO NELL'OZONO

Si definisce comunemente buco nell'ozono la riduzione temporanea dello strato di ozono (ozonosfera) che avviene ciclicamente durante la primavera nelle regioni polari (la diminuzione può arrivare fino al 70% nell'Antartide e al 30% nella zona dell'Artide). 

Per estensione il termine viene utilizzato per indicare il generico assottigliamento dello strato di ozono della stratosfera che si è riscontrato a partire dai primi anni 80 (stimata intorno al 5% dal 1979 al 1990).

Il Buco dell'ozono sull'antartide(Polo Sud) nel settembre del 2006 è il più grande mai registrato ai giorni nostri.

Il buco nell'ozono sull'antartide nel 2000 Lo strato di ozono (O3) funge da filtro per le radiazioni ultraviolette (trattenendo da solo circa il 99% della radiazione UV solare), che possono essere dannose per la pelle (melanomi), causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante (con conseguente rischio di diminuzione dei raccolti) e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina. 














Il buco nell'ozono sull'antartide nel 2000 








Il Buco dell'ozono sull'antartide(Polo Sud) nel settembre del 2006 è il più grande mai registrato ai giorni nostri.
tratto da: wikipedia 


EFFETTO SERRA

L'effetto serra è il risultato della presenza attorno ad un pianeta di un'atmosfera che assorbe parte dei raggi infrarossi emessi dal suolo riscaldato dalla radiazione ricevuta dalla stella.

Il nome deriva per similitudine con quanto avviene nelle serre per la coltivazione, anche se il meccanismo alla base è differente.
Effet de SerreBy Created by Robert A. Rohde and translated in French by nico@nc (Image:Greenhouse_Effect.png, translated in French.) [GFDL or CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons


In tale situazione, una parte della radiazione emessa dal suolo viene assorbita dall'atmosfera e riemessa in tutte le direzioni, quindi in parte anche verso il suolo. Ciò comporta che l'equilibrio radiativo del pianeta si fissi ad una temperatura maggiore di quella che si stabilirebbe in assenza dell'atmosfera.

L'effetto serra permette alla Terra di avere una temperatura media superiore al punto di congelamento dell'acqua, quindi consente la vita come noi la conosciamo.

Nel sistema solare, oltre che sulla Terra, il fenomeno è stato osservato su Marte, Venere e Titano.

Le sostanze che determinano l'effetto serra sul nostro pianeta, chiamati gas serra, sono principalmente vapore acqueo, anidride carbonica (CO2), metano, diossido di azoto (NO2) e ozono.

tratto da: wikipedia 

BIOMASSE

L'energia da biomasse è una delle fonti rinnovabili di energia quindi sono rispettose dell'ecologia.

Le fonti di energia da biomassa sono costituite dalle sostanze di origine animale e vegetale, non fossili, che possono essere usate come combustibili per la produzione di energia. Alcune fonti come la legna non necessitano di subire trattamenti altre come gli scarti vegetali o i rifiuti urbani devono essere processate in un digestore.

Lo sfruttamento energetico delle biomasse vegetali locali può essere una motivazione per incrementare la cura e la manutenzione del territorio, in particolare dei boschi, ed ottimizzare l’uso delle risorse agricole, attraverso la gestione dei residui, delle potature e delle ceneri.

In alcuni paesi si stanno sperimentando coltivazioni pilotate di vegetali a crescita veloce da utilizzare per produrre energia, ad esempio per alimentare piccole centrali elettriche come già avviene negli USA, in India e in Giappone.

http://ecologia-natura.blogspot.com
Sotto il nome di risparmio energetico vanno diverse tecniche atte a ridurre i consumi di energia necessaria allo svolgimento delle varie attività umane.

Il risparmio può essere ottenuto sia modificando i processi in modo che ci siano meno sprechi sia utilizzando tecnologie in grado di trasformare l'energia da una forma all'altra in modo più efficiente.

Uno degli esempi più comuni è dato dalla sostituzione delle lampadine ad incandescenza con quelle fluorescenti che emettono una quantità di energia luminosa diverse volte superiore alle prime a parità di energia consumata.

Anche negli impianti di riscaldamento degli edifici ci sono accorgimenti più o meno semplici per risparmiare energia, come l' uso delle valvole termostatiche, l' uso di cronotermostati ed altri più impegnativi, come la sostituzione degli infissi obsoleti, delle caldaie vecchie con caldaie a condensazione, l'isolamento delle pareti.

Un risparmio energetico si può avere anche a livello di produzione di energia elettrica utilizzando sistemi di cogenerazione atti a migliorare i rendimenti dei vari processi, che consistono in tecnologie atte ad ottenere, simultaneamente ad esempio, energia elettrica e calore; oppure si utilizzano in "cascata" gli stessi flussi energetici a crescenti entropie per utenze differenziate o, infine, ad effettuare forme di recupero energetico a circuito chiuso. Oppure sfruttando l'energia dispersa dal moto degli esseri umani o delle automobili, come è già stato fatto in Olanda, ad esempio con pavimenti sensibili alla pressione che producono energia elettrica, posti nelle scale dei metrò più frequentati del mondo. Gli effetti di queste politiche devono essere sempre considerati in rapporto al Paradosso di Jevons.


tratto da: wikipedia 

Non esistendo in Italia fonti di approvvigionamento energetico importanti (pozzi petroliferi, miniere di carbone ecc) il risparmio energetico è oggi la più importante "riserva" di energia per il nostro paese. 


IL RISPARMIO DELL'ACQUA

Il nostro pianeta è composto per la maggior parte d’acqua ma l'acqua dolce è sempre più scarsa. Di tutta l'acqua della terra solo il 3% è dolce e di questa, solo una minima parte non è imprigionata nei ghiacciai dei poli, o sepolta in profondità difficilmente raggiungibili. L'acqua disponibile è inoltre sempre più inquinata. 

Nonostante questo continuiamo ad usare acqua potabile per gli scarichi dei wc, per innaffiare gli orti, per lavare le strade, ecc... 

Alcuni accorgimenti possono diminuire di molto questi problemi, è il caso dei rompigetto per i lavandini che, miscelando aria e acqua, riducono gli sprechi. 

Un'altra interessante strada è quella del riciclo delle acque piovane e delle acque grigie. Certo devono essere filtrate con appositi sistemi di depurazione, ma possono essere impiegate per gli usi meno "nobili" come gli scarichi dei wc, l'innaffiamento dei campi da golf, i lavaggi delle autovetture ecc... Con questi sistemi si può ridurre notevolmente lo spreco idrico. 

CASA PASSIVA

La casa passiva (passivhaus secondo il termine originale di lingua tedesca, passive house in lingua inglese) è un'abitazione che assicura il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento "convenzionale", ossia caldaia e termosifoni o sistemi analoghi. La casa è detta passiva perché la somma degli apporti passivi di calore dell'irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all'edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell'involucro durante la stagione fredda. Questo tipo di costruzioni viene generalmente realizzato con legno 
strutturale, che è un isolante naturale.

 

L'energia necessaria a pareggiare il bilancio termico dell'edificio è tipicamente fornita con sistemi non convenzionali (es. pannelli solari o pompa di calore per riscaldare l'aria dell'impianto di ventilazione controllata a recupero energetico). L'impianto di riscaldamento convenzionale si può eliminare se il fabbisogno energetico della casa è molto basso, convenzionalmente inferiore a 15 kWh al m² anno. Queste prestazioni si ottengono con una progettazione molto attenta, specie nei riguardi del sole, con l'adozione di isolamento termico ad altissime prestazioni su murature perimetrali, tetto e superfici vetrate e mediante l'adozione di sistemi di ventilazione controllata a recupero energetico. 

Il concetto di casa passiva è nato nel maggio del 1998 dalla collaborazione tra Bo Adamson dell´univeritá svedese di Lund University, e il tedesco Wolfgang Dott. Feist. Il loro concetto fu sviluppato attraverso una serie di progetti di ricerca finanziati in parte dal land tedesco Hessen.



 

La prima casa passiva in Germania é stata costruita nel 1991 a Darmstadt-Kranichstein dal Dr. Wolfgang Feist. Il fabbisogno energetico delle 4 villette a schiera ammonta in media a 10 kWh/m2a e si mantiene stabile da 15 anni. La prima casa passiva tedesca pluri-famigliare si trova a Friburgo (1999). Seguirono un complesso residenziale di 21 case a Wiesbaden, 32 case Hannover-Kronsberg e 52 case a Stoccarda . Tra gli anni 1999-2001 sono state costruite attraverso il CEPHEUS ulteriori 221 complessi in 14 localita´ nei 5 Stati dell´Unione Europea: Germania, Svezia, Francia, Svizzera ed Austria). Tutte le costruzione furono controllate e le misurazioni rispettarono pienamente le aspettative.

In questo momento la piu´ grossa costruzione passiva (tedesca) si trova ad Ulm e si chiama Energon (2002). La prima casa passiva degli Stati Uniti é stata costruita nel 2006 in Bemidji, Minnesota per il programma "Deutsch-als-Fremdsprache-Programm Waldsee" . Il progetto in Waldsse e stato possibile grazie all´aiuto della fondazione tedesca per l´ambiente e finanziato da diverse imprese tedesche.

In Italia, il primo edificio pubblico in target casa passiva é l´Expost a Bolzano progettato dal arch. Michael Tribus nel 2004. Si tratta dell´adeguamento dell’ex edificio postale in sede per gli uffici della Provincia Autonoma di Bolzano. L´edificio ha una cubatura di circa 20.000 m³ ed il consumo é di 7 kWh/m².a che corrisponde a meno di un litro di olio combustibile per metro quadrato annuo.


tratto da: wikipedia