Eralos3: adesivi fotovoltaici per ricaricare lo smartphone
L’idea di tre giovani siciliani: “Vogliamo rendere energeticamente indipendente l’individuo”. Ci provano con celle fotovoltaiche leggere, sottili e sagomabili
di Silvio GuliziaPuò un ingegnere di Catania rivoluzionare il mondo? Con una buona idea e tanto coraggio, forse sì.Giuseppe Suriani l’idea l’ha avuta: creare degli adesivi da appiccicare ovunque per ricaricare i dispositivo elettrici mobili sfruttando la luce del sole, attraverso celle fotovoltaiche ultra flessibili, sagomabili, leggere e a basso costo. Che potrebbero piacere molto anche agli stilisti. Per studiare la tecnologia di quelle che sarebbero diventate le “solar writing” è nata poco più di un anno fa Eralos3, premiata a Mind The Bridge 2010 e capace negli scorsi giorni di vincere il Wind Business Factor, concorso ideato da Wind e TheBlogTV per promuovere e sostenere le startup italiane. Suriani è un trentenne ingegnere microelettronico di Catania con esperienze nella progettazione e sviluppo delle energie rinnovabili. Ha avuto l’illuminazione durante un master del Cnr in scienze dei materiali, in cui ha conosciuto quelli che sarebbero diventati i suoi soci, Salvatore Baggiante e Michele Corselli: “Voglio rendere l’individuo energeticamente indipendente”.
Com’è nata l’idea?
“Al master studiavamo tematiche legate alle celle fotovoltaiche non tradizionali e che erano ancora a livello di sola ricerca. Abbiamo capito che si potevano fare celle leggere, flessibili e sagomabili. Siamo sempre più legati ai dispositivi mobili come smartphone, tablet o lettori mp3 e questo accresce la nostra richiesta di energia. Con le solar writing non abbiamo più bisogno di una presa di corrente” .
In città come Milano però il cielo è spesso annuvolato.
“L’energia che si produce dipende da quanto il sole è forte, certo, ma la nostra tecnologia permette un buona resa anche con il cielo coperto. Se a Catania ti servono un paio d’ore per ricaricare lo smartphone, a Milano ce ne vorranno massimo tre. L’energia solare si distribuisce infatti non solo in maniera diretta, ma anche diffusa e riflessa e le solar writing lavorano molto bene anche con queste componenti” .
Quindi posso usarle anche in ufficio?
“Esattamente, anche se la luce artificiale è molto meno potente e quindi si allungano i tempi di ricarica. In ogni caso, la possibilità di sagomare i pezzi ci consente di offrire un prodotto accattivante anche dal punto di vista estetico” .
Quanto costa una solar writing?
“Per un pezzo medio di 20x10 centimetri ipotizziamo un prezzo intorno ai 16 dollari” . A che punto è il vostro progetto?
“Abbiamo realizzato i prototipi in laboratorio e li stiamo testando, per mettere a punto la tecnologia. Abbiamo già depositato il brevetto e stiamo discutendo con investitori americani e con un imprenditore italiano per il finanziamento. Ottenuto quello, entro due anni potremmo cominciare la produzione” .
Che farete in Cina immagino. “No, noi vorremmo restare in Italia. Magari in Sicilia, per portare occupazione e ricchezza nella nostra terra. E poi vorremmo mettere a disposizione la nostra esperienza per aiutare a innescare un circolo di conoscenza e capitali di rischio in grado di offrire nuovi orizzonti al nostro Paese. È difficile, ma se non si prova non ci si riuscirà mai” .
http://ecologia-natura.blogspot.com/
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